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ARCHIVIO dei grafici
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Nei grafici contenuti
in questa sezione, sull’asse orizzontale delle x
sono indicati i giorni numerati progressivamente
(questo è necessario quando la scala sull’asse
verticale è logaritmica) oppure sono indicate le
date (con giorno, mese e anno); sull’asse
verticale delle y sono indicati i
numeri degli individui, i valori mostrati
possono essere i numeri assoluti, oppure, così
come è usuale, sono i numeri “n”
calcolati in proporzione ad una popolazione di
100.000 o di 1 milione di individui, per rendere
confrontabili grafici riferiti a popolazioni di
aree o regioni diverse (dunque n=N/P*100.000;
dove P indica la popolazione del
territorio in esame). |
CONTAGIArgomento assai spinoso, perché la rilevazione dipende da condizioni molto variabili nel tempo e soprattutto da zona a zona del territorio, e dalle modalità e dalle capacità di effettuare i test e di comunicare i risultati (da parte delle singole strutture regionali, assai diverse tra di loro). Per questi motivi (in realtà chiaritisi maggiormente nel corso del tempo), nei primi giorni di marzo del 2020, nelle prime edizioni di questo rapporto sulla Covid-19, avevamo rinunciato ad esaminare i contagi complessivi o i nuovi casi positivi giornalieri. NUOVI CASI POSITIVICominciamo con i Nuovi Casi Positivi rilevati nell’arco della giornata, giorno per giorno. Il grafico relativo al Periodo 1 della Pandemia (qui sotto a sinistra) mostra numeri assoluti molto bassi, perché all’inizio si tendeva a non fare molti tamponi (per precisa disposizione del Ministero della Salute - sic!) e non c’era nemmeno la capacità tecnica di eseguirne in gran numero. È molto probabile che i numeri reali dei contagiati fossero circa 10 volte di più e che ce ne fossero già dal gennaio del 2020 (in alcune zone dell’Italia settentrionale). |
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![]() In questi 3 grafici vediamo l’andamento giornaliero dei Nuovi Casi positivi sul Territorio Nazionale, con i numeri assoluti, cioè i numeri reali, e in scala naturale. In questi grafici è indispensabile rendersi conto subito del particolare “andamento oscillatorio” dei dati, con periodo settimanale (da cui si capisce che è insensato soffermarsi su percentuali in più o in meno da un giorno all’altro, come si è incaponita a fare la totalità dei giornalisti e dei media). Il periodo settimanale, a nostra conoscenza, non è stato mai spiegato, ma è senz’altro collegato alla modalità di raccolta e trasmissione dei dati rilevati dalle ASL territoriali. Qui, allora, è stata sovrapposta una linea continua in rosso che congiunge, per ogni giorno x, i valori ottenuti facendo la media [mobile] sui 7 giorni, da 3 prima a 3 dopo del giorno in questione (in breve è detta “centrata”), sì da smussare le oscillazioni. Attenzione: bisogna
fare attenzione alle scale diverse sull’asse
verticale. Se avessimo usato la stessa scala, e
cioè, ad esempio, quella del terzo grafico,
sarebbero stati illeggibili gli andamenti del
periodo 1 e 2, così come è illeggibile quello
della crescita estiva del 2021, che all’epoca ci
aveva dato preoccupazione: è la impercettibile
gobba della parte di sinistra del terzo grafico. |
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INCIDENZA SU 14 GIORNIPer migliorare l’esame
di dati che hanno fluttuazioni e irregolarità,
una possibilità utilizzata soprattutto dagli
epidemiologi è quella di considerarne
l’incidenza cumulativa su 7 o su 14 giorni, su
100k di popolazione (cioè semplicemente sommando
i valori della grandezza in esame sui 7 o 14
giorni precedenti al giorno x e
rapportando il risultato a 100 mila abitanti, la
qual cosa permette di fare raffronti tra
territori o aree geografiche con una popolazione
diversa). |
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![]() SCALA NATURALEI tre grafici qui
mostrati sono in scala naturale e le tre scale
sono, anche qui, necessariamente assai diverse. Passiamo ad esaminare
il grafico del periodo 2. Ebbene, qui
c’è da rilevare una cosa molto interessante.
A metà del mese di agosto del 2020 (l’estate
pazza delle “discoteche aperte”, in Sardegna ma
non solo), i casi positivi cominciarono a
crescere, ma solo con lo strumento del grafico
in scala logaritmica si poté comprendere che si
trattava di una crescita “esponenziale” e che
quindi il fatto era serio e andava monitorato!
Si osservi nel grafico del periodo 2 di
sopra il tratto tra il 20 e il 30 agosto 2020:
c’è una crescita, all’epoca passò forse
inosservata, e certamente nella scala di questo
grafico, che ha dovuto contenere il picco del 19
novembre 2020, è quasi inosservabile. Ma si veda
il primo grafico di sotto, in scala logaritmica
(sempre relativo al periodo 2). Si
osserva immediatamente la crescita esponenziale,
in quei giorni, da 179 a 189, con Tempo di
Raddoppio T1 = ln2/k = 9,4
giorni...
[seguiamo questo punto nel
paragrafo seguente] |
|
![]() SCALA LOGARITMICAInnanzi tutto, volendo
leggere una spiegazione elementare della scala
logaritmica, si può vedere all’inizio del
paragrafo CONTAGI nella Pagina 1
della sezione principale. |
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![]() Altrettanto
interessante è l’esame comparato dei grafici del
periodo 3 (sopra a sinistra in scala
naturale e qui a fianco in scala logaritmica).
In questo periodo abbiamo vissuto la fase ancora
piuttosto letale della variante delta
del virus, nell’autunno 2021; e poi, a fine
dicembre, l’esplosione senza precedenti della
variante omicron, per fortuna molto meno
letale. Prima di passare alle
ospedalizzazioni, un altro strumento merita
l’attenzione: l’indice di Replicazione
diagnostica RDt. Si veda introduzione e
definizione nella Pagina 1
(la proposta, nel febbraio 2021, era stata
dell’Associazione Italiana di Epidemiologia).
Questo indice non è previsionale; è più
tempestivo, però, dell’Rt ed esprime
piuttosto bene le variazioni e la portata
dell’evento. Quello che abbiamo adottato in
questo lavoro è definito su 7 giorni, ma il
confronto verrà fatto con i grafici
dell’Incidenza su 14 giorni, qui mostrati. |
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INDICE di Replicazione Diagnostica RDtSi tratta di un numero
adimensionale, strettamente positivo. I valori
maggiori di 1 indicano una crescita mentre
quelli minori di 1 una decrescita. Se questo
indice fosse costante in un certo intervallo di
giorni ed eguale a r (> 1),
ebbene l’Incidenza su 7 giorni avrebbe in
quell’intervallo una crescita esattamente
esponenziale con Tempo di Raddoppio dato da T
= 7 (ln 2)/(ln r). Questa
espressione in alcuni casi può essere
considerata approssimatamente valida in un certo
intervallo di tempo, sostituendo il valore r
con il valor medio, rm,
di RDt in quell’intervallo. A prescindere dalle
considerazioni matematiche, ci si può fare
l’occhio confrontando questi grafici con quelli
dell’Incidenza su 7 giorni (in breve Inc.7), come facciamo nella Pagina 1 dei grafici. |
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![]() Infatti, esaminiamo il
grafico relativo al periodo 2, qui a
fianco. In questi 2 anni abbiamo imparato a
guardare (con maggiore allarme) i picchi che
raggiungono almeno il valore 2. Il primo che
s'incontra, dal 21 al 31 agosto, molto stretto,
è proprio il picco relativo a quella crescita
esponenziale dell’Inc.14 (con tempo di raddoppio
di 9,4 giorni) di cui abbiamo parlato prima
(incidenza che passa da 10 a 30) e che avrebbe
dovuto mettere in allarme. Poi c’è la tregua di
1 mese a settembre e poi l’esplosione di
ottobre, un picco più ampio, con valor medio di
poco inferiore a 2 per 20 giorni circa
(in scala logaritmica, vediamo che, dal 13 al 25
ottobre, i punti dell’Inc.14 si allineano bene
su una retta che ha T2= 7,1
giorni) e l’incidenza passa da 50 a 500, per poi
finire a 800 il 19 novembre 2020, dopo la prima
sequenza di DPCM del Governo Conte. |
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![]() Tra l’11 e il 31
luglio 2021 c’è un bel picco che tocca quasi
livello 2,2, alquanto stretto.
Nell’Inc.14 abbiamo una crescita esponenziale
assai forte, ma relativamente breve (Tempo di
raddoppio T=7,1 giorni, calcolata in un
intervallo di 12 giorni) [VEDI 2° grafico della
scala logaritmica]. Ancora una volta non ci si
fece particolarmente caso (d’estate è così) e,
se guardiamo ora il 3° grafico in scala
naturale, quella crescita è impercettibile... va
da 20 a 150. Dopo il solito periodo di
decrescita, che qui corrisponde al periodo
settembre-metà ottobre ’21 nel quale si scende a
60, inizia un lungo intervallo di circa 2 mesi,
da metà ottobre a metà dicembre, in cui l’indice
è sopra 1 e con un valor medio di circa 1,3,
con il quale, se usiamo la formula data sopra,
otteniamo un tempo di raddoppio per Inc.7 di
18,5 giorni. Corrispondentemente, Inc.14 (VEDI
in scala logaritmica il 3° grafico) esibisce un
T2=21 giorni; nell’arco
di 2 mesi l’incidenza raddoppia 3 volte e passa
da 60 a 500, come già evidenziato. |
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OSPEDALIZZAZIONIQuesti che seguono sono i grafici relativi al numero complessivo dei ricoverati, nel corso del tempo, negli ospedali del territorio nazionale in tutti i reparti, sia di Area Non critica che di Terapia Intensiva, seguiti da alcuni grafici relativi alle sole Terapie Intensive. In sequenza, sono mostrati i 3 periodi della pandemia, dapprima nella scala naturale e poi nella scala logaritmica. |
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![]() RICOVERI TOTALISCALA NATURALEEcco che nel primo grafico qui a destra abbiamo l’impatto tremendo sugli ospedali nel primo e nel secondo periodo, con punte massime fino a 33 mila ricoverati nel periodo 1 e fino a 38 mila ricoverati nel periodo 2. Il grafico mostra sull’asse orizzontale i giorni numerati consecutivamente a partire dal 1°, che è il 24 febbraio 2020; in questo modo è possibile mostrare la curva esponenziale (puntini rossi ed equazione mostrata in alto), che nei primi giorni della pandemia approssimava bene i dati dei ricoveri e che è rappresentata da una retta nel primo grafico sotto, in scala logaritmica (quella retta, come si vede, avrebbe raggiunto il valore di 100 mila ricoverati nel giorno 18 marzo 2020, punto 24, se nulla fosse intervenuto a modificarne l’andamento). Il periodo 2 è stato caratterizzato dai due picchi ben visibili nel grafico (in inverno e in primavera del ’21): esso ha avuto dunque la particolare gravità che per un lunghissimo periodo di 6 mesi (da novembre 2020 ad aprile 2021), negli ospedali, il valor medio dei ricoverati è stato di ben 27.600. Questo è accaduto nonostante l’avvio a fine dicembre 2020 della campagna vaccinale e il tentativo di limitare l’espansione del contagio introducendo i lockdown regionali con il meccanismo dei colori. Avere tanti ricoverati in “reparti Covid”, creati spesso in assoluta emergenza in ospedali non pienamente preparati e spostando risorse dagli altri reparti, ha determinato uno stress fortissimo sul personale e sull’organizzazione più complessiva, che apparentemente avrà bisogno di tempo per essere assorbito. |
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![]() Il confronto con il
secondo grafico di sotto, in scala logaritmica,
è assai istruttivo (come preannunciato sopra a
proposito dei contagi per il grafico
dell’Incidenza su 14 giorni, sempre in scala
logaritmica). Infatti, mentre la scala naturale
non permette di comprendere quanto stava
avvenendo durante l’estate del ’21, la scala
logaritmica evidenzia chiaramente una crescita
esponenziale nel periodo dal 15 agosto al 15
settembre (da cui il forte allarme manifestato
all’epoca su queste pagine). Dopo un mese di
relativa tregua, così come già visto per
l’andamento dei contagi, ecco che dal 14 ottobre
2021 e per 2 settimane si verifica una nuova
vigorosa crescita esponenziale con tempo di
raddoppio di 9 giorni e mezzo. Rimane un
legittimo dubbio che si sarebbe potuto e dovuto
intervenire in quel mese di tempo. |
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SCALA LOGARITMICA |
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![]() Qui abbiamo un
ulteriore esempio dell’enorme utilità della
scala logaritmica. Nel grafico di sopra (in
scala naturale) relativo al periodo 3,
si vede che a partire dalla fine di ottobre del
’21 inizia una crescita che porterà il numero
dei ricoveri da 2.500 a circa 22.000 alla fine
di gennaio del ’22. L’esame del grafico in scala
logaritmica, qui a fianco, rivela che si è
trattato di due crescite diverse: entrambe
esponenziali, ma con un cambiamento di passo
(aumento dell’angolo della retta) il 24 dicembre
2021. Abbiamo visto questo un cambiamento
analogo, 3 giorni prima, il 21 dicembre,
nell’andamento della Incidenza dei Nuovi Casi su
14 giorni, dovuto all’esplosione della variante
omicron. Dunque l’enorme espansione del
contagio a causa di questa variante ha avuto una
ricaduta immediata sulle ospedalizzazioni. Il
tempo di raddoppio si è accorciato, si guardi il
grafico: nel primo periodo di 56 giorni si passa
da 3 mila a 10 mila, nel secondo periodo di 20
giorni da 10 mila a 20 mila. Questo aumento più
rapido dei ricoveri ha riguardato, però, la sola
Area Non Critica dei reparti Covid, ma non i
reparti di Terapia Intensiva. Infatti, andiamo a
confrontare questi con i grafici dei ricoveri in
Terapia Intensiva. Qui a seguire... |
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![]() RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVASCALA NATURALEI grafici dei ricoveri
in Terapia Intensiva relativi ai periodi 1
e 2 seguono grosso modo andamenti del
tutto simili a quelli dei Ricoveri Totali, per
cui riteniamo superfluo il pubblicarli qui. Ci
limitiamo dunque al periodo 3, perché si
capisce immediatamente che la variante omicron
ha determinato forme della malattia non così
gravi da richiedere il passaggio alla T.I.;
nell’estate del 2021 l’occupazione delle
intensive era all’11,6% del totale dei ricoveri,
al picco di gennaio 2022 erano al 7,8% e nel
mese di aprile ’22 sono scese al 4,1%. |
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![]() SCALA LOGARITMICAEcco che il grafico
qui a fianco è diverso da quello che abbiamo
commentato sopra, relativo ai Ricoveri totali.
La crescita esponenziale non cambia passo
intorno al 24 dicembre 2021, essa rimane
compatibile con la stessa retta, dunque la
stessa pendenza, nell’intero intervallo dal 20
novembre ’21 all’11 gennaio ’22. Il tempo di
raddoppio è quello lungo, T=32,5 giorni,
come per la crescita autunnale dei ricoveri. Non
c’è stato un effetto sui ricoveri in Terapia
Intensiva da parte della diffusione esplosiva
della variante omicron, che ha fatto
aumentare solo i ricoveri in Area Non critica. |
Non rimane ora
che mostrare la storia dei decessi... |
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MORTALITÀ
Il balzo iniziale è impressionante, perché in
soli 3 mesi si verificano circa 34
mila decessi. Ma nel secondo periodo, in 7
mesi, dalla metà di ottobre 2020 alla metà
di maggio 2021 si arriva quasi ad un totale di 90
mila decessi. Ed ancora, nel terzo
periodo, in 5 mesi, da metà dicembre
2021 a metà maggio 2022 si verificano altri 30
mila decessi. Pressoché tutti i
commentatori, nel dibattito pubblico, presentano
la consolatoria spiegazione di un paese dove si
vive a lungo, con uno dei più alti tassi di
vecchiaia dei propri cittadini, ed è innegabile
che la stragrande maggioranza dei deceduti ha
un’età superiore agli 80 anni e con altre
patologie preesistenti. |
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![]() MORTALITÀ SETTIMANALEEcco qui che
presentiamo in un solo grafico la sintesi più
eloquente di come sia stata la storia della
Covid-19 in Italia. Si tratta della mortalità
settimanale, che è un indice che permette di
giudicare immediatamente, a colpo d’occhio, come
siano andate le cose in un paese relativamente
ai decessi. |
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MORTALITÀ NELLE REGIONI
MORTALITÀ SETTIMANALE NELLE REGIONI |
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